Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2024

FICHTE

Immagine
  FICHTE Il criticismo kantiano considerava il conoscere come attività e non solo come passività. Ma il soggetto (l’IO PENSO) di Kant si limitava a organizzare attraverso le forme a priori la realtà, e quello che non si poteva conoscere con i sensi: la cosa in se , non era possibile conoscerla. L’IDEALISMO (corrente di pensiero filosofica che dà più importanza alla dimensione ideale e spirituale della realtà) cerca di superare questo problema. FICHTE è uno dei fondatori dell’IDEALISMO , visse nel 1762-1814. Fichte sostiene che non esiste la cosa in sè, come invece affermava Kant, e non ammette nulla al di fuori del soggetto stesso. Il soggetto è così assoluto e infinito. L’io tende sempre verso la libertà, verso la perfezione, l’io è sempre impegnato verso un processo di autorealizzazione. E’ un IO puro e UNIVERSALE , non si identifica con l’io di ciascun individuo , è un’attività che continua a creare, nel senso che da un senso alla realtà e al mondo, che senza l

KANT LA VISIONE RELIGIOSA E POLITICA

  LA VISIONE RELIGIOSA E POLITICA Kant spiega la visione della religione nel testo La religione nei limiti della semplice ragione: afferma che la RELIGIONE è una disposizione etica interiore a operare secondo il dovere Questo vuol dire che secondo Kant non è la morale che si fonda sulla religione, ma è la religione che dipende dalla morale: non bisogna dover fare delle cose perché è DIO che ci ha detto di fare così, ma si devono fare certe azione perché dentro di noi sentiamo il dovere di farlo. La religione è un fatto intimo interno a noi stessi , un senso del dovere che abbiamo dentro di noi, indipendente da insegnamenti esteriori. Nell’uomo c’è una tendenza verso il male, ma l’uomo è libero di scegliere di non commettere il male per una sua morale interiore, non perché Dio e la religione gli dicono di non farlo. Kant spiega la visione della politica nel trattato Per la pace perpetua In questo testo descrive un progetto che prevede la formazione di una lega di tutti gli STA

KANT IL PROBLEMA ESTETICO NELLA CRITICA DEL GIUDIZIO

  IL PROBLEMA ESTETICO NELLA CRITICA DEL GIUDIZIO Kant nella Critica del giudizio analizza: la FACOLTA’ del SENTIMENTO (facoltà del giudizio) che si basa sui giudizi riflettenti: che non sono i giudizi dell’intelletto (attraverso le categorie dell’intelletto arrivo a conoscere gli oggetti (come fenomeni ) e quindi sono determinati, ma i giudizi che si limitano a riflettere sull’oggetto già conosciuto: a loro volta si dividono in: - giudizi estetici: il sentimento che mi suscita l’oggetto se mi da piacere o no (non rifletto sul contenuto o significato) - giudizi teologici : guardo al fine interno agli oggetti stessi. Kant nella Critica del giudizio afferma che : 1) il GIUDIZIO ESTETICO nasce dal sentimento ( di piacere o dispiacere) può essere: - contemplativo e disinteressato: valutare se un oggetto suscita o meno un piacere - universale : in tutti gli uomini esiste un senso comune , che unisce l’immagine della cosa alle nostre esigenze di unità e finalità,