FICHTE

 

FICHTE



Il criticismo kantiano considerava il conoscere come attività e non solo come passività. Ma il soggetto (l’IO PENSO) di Kant si limitava a organizzare attraverso le forme a priori la realtà, e quello che non si poteva conoscere con i sensi: la cosa in se , non era possibile conoscerla.

L’IDEALISMO (corrente di pensiero filosofica che dà più importanza alla dimensione ideale e spirituale della realtà) cerca di superare questo problema.


FICHTE è uno dei fondatori dell’IDEALISMO , visse nel 1762-1814.

Fichte sostiene che non esiste la cosa in sè, come invece affermava Kant, e non ammette nulla al di fuori del soggetto stesso. Il soggetto è così assoluto e infinito.

L’io tende sempre verso la libertà, verso la perfezione, l’io è sempre impegnato verso un processo di autorealizzazione.

E’ un IO puro e UNIVERSALE , non si identifica con l’io di ciascun individuo , è un’attività che continua a creare, nel senso che da un senso alla realtà e al mondo, che senza l’IO non esisterebbe.

- l’IO è un processo creativo e infinito che si articola in tre momenti:


1) TESI: l’IO pone se stesso: cioè è attività autocreatrice, è l’io stesso a creare la propria esistenza, in modo intuitivo prende consapevolezza di sè.


2) ANTITESI: l’IO pone il NON -IO: l’IO puro deve opporsi a tutto quello che è diverso dall’IO , cioè a quello che è oggetto (anche il nostro corpo perché è materiale e privo di ragione), in questo modo essendo suprema attività, ha bisogno di qualcosa di altro da sé per realizzarsi.


3) SINTESI: l’IO oppone, all’interno dell’IO, all’IO DIVISIBILE un NON_IO DIVISIBILE ,

cioè avendo posto il non-IO come ostacolo necessario alla sua attività, l’IO si particolarizza nei singoli io empirici e finiti contrapposti alle cose del mondo. E’ questa la condizione che percepiamo ogni giorno nella vita concreta.


Fichte inoltre sostiene che :

la NATURA e il MONDO non possono esistere in modo indipendente dall’IO.

L’IO pone il NON-IO attraverso l’immaginazione produttiva, attraverso la conoscenza (la sensazione, l’intuizione, l’intelletto, il giudizio e la ragione) il soggetto si appropria della realtà e si riconosce come il creatore delle cose esterne ed empiriche.


Fichte inoltre sostiene che :

il compito dell’uomo è affermare la PROPRIA LIBERTA’:

infatti il mondo esiste in funzione dell’attività dell’uomo e del suo autoperfezionamento.

Lo scopo della vita dell’uomo è migliorare sempre moralmente, e rendere moralmente migliore anche la società che lo circonda, in questo modo raggiunge la felicità.


Quindi per Fichte l’uomo ha il suo FINE nella SOCIETA’.

La società ha l’obiettivo di realizzare la completa unità di tutti i suoi membri grazie alle

DUE LEGGI MORALI:

1) trattare gli altri come FINI e mai come mezzi

2) puntare al perfezionamento degli uomini, tramite l’educazione, per questo la missione del DOTTO (intellettuale) è di promuovere il progresso culturale e morale di tutte le classi sociali.


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